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Stiaccino, re di quaglie e averla piccola – indagine dell’avifauna nei prati e pascoli estensivi dell’Alto Adige

Descrizione del progetto e obiettivi

Negli ultimi decenni le pratiche agricole hanno subito grossi cambiamenti. I prati vengono tagliati sempre più precocemente e con maggior frequenza, inoltre è largamente aumentato l’utilizzo di fertilizzanti. Questi cambiamenti comportano un grave impatto sulla biodiversità. Un esempio sono le specie di uccelli legate a prati e pascoli gestiti in modo estensivo: le loro popolazioni hanno subito una forte contrazione o addirittura, in alcuni casi, sono completamente scomparse. L’obiettivo principale di questo progetto è studiare l’ecologia e la distribuzione dell’avifauna nidificante in ambienti prativi e in aree agricole all’interno della Provincia di Bolzano, cercando di individuare buone pratiche compatibili con la conservazione delle specie che frequentano tali habitat.

Metodi

I punti di monitoraggio sono stati selezionati sulla base di dati storici di distribuzione delle specie target e seguendo criteri paesaggistici, selezionando cioè habitat potenzialmente idonei alle specie oggetto del progetto. La metodologia di rilievo utilizzata è la metodologia standard del Monitoraggio della Biodiversità Alto Adige: Gli ornitologi visitano i punti di ascolto due volte l’anno tra aprile e luglio nelle prime ore del giorno. Qui contano tutte le specie presenti, osservate o sentite, distinguendo tra individui contattati entro un raggio di 100 m e fuori da tale raggio, ponendo particolare attenzione alle specie di elevato valore conservazionistico che frequentano prati e pascoli estensivi. Inoltre, per aumentare la contattabilità di specie rare, effettuano una stimolazione con playback del canto del maschio cantore. Infine, vengono condotti rilevamenti serali per investigare specie con abitudini più notturne quali il succiacapre ed il re di quaglie.

Figura 1: Posizioni di tutte le rilevazioni fatte durante le indagini del 2020.

Risultati

Le indagini hanno fornito un quadro dettagliato delle specie presenti nelle praterie altoatesine. Le prime generali tendenze confermano un andamento già noto: nel complesso, la distribuzione delle specie di uccelli dei prati e dei pascoli estensivi è in forte calo. Specie come stiaccino e re di quaglie sono rari, mentre altre, soprattutto bigia padovana o ortolano, sono quasi completamente scomparse. Anche succiacapre e quaglia si trovano solo sporadicamente. L’averla piccola, l’allodola e lo zigolo giallo, invece, sono ancora presenti, ma in molti casi solo sporadicamente o con popolazioni localizzate.

Figura 2: Habitat dove sono state fatte le osservazioni individuali.
Figura 3: Habitat in cui sono state fatte le osservazioni individuali, suddivise per specie. Le specie con pochi risultati non sono mostrate.

“Le indagini svolte hanno confermato l’importanza dei prati e dei pascoli estensivi e dei loro elementi naturali marginali come habitat per le specie oggetto dello studio”, spiega Giulia Ligazzolo dell’Ufficio Natura. “Tutti questi uccelli dipendono da habitat gestiti in maniera estensiva e dagli elementi lineari e puntiformi che li compongono, come per esempio arbusti, siepi o filari di alberi,” aggiunge. Sebbene tali paesaggi siano ancora presenti in alcune parti della Provincia rischiano di scomparire completamente a causa della continua intensificazione delle attività agricole e dell’abbandono delle aree più marginali e scomode. Questi pochi habitat rimasti, che vengono ancora gestiti in maniera tradizionale da alcuni agricoltori, sono quindi di enorme importanza per la conservazione della natura ed in particolare di queste specie così specificamente legate a queste realtà uniche. Complessivamente, il progetto speciale ha consolidato l’importanza degli incentivi per la cura del paesaggio promossi dalla Provincia per proteggere e conservare la flora e la fauna che abitano nei prati, consentendo così di preservare questi preziosi ambienti. Per gridare allo scampato pericolo molto ancora va però fatto!

Partner

Il progetto viene effettuato in collaborazione con l’Ufficio per la Natura (Aut. Prov. Bozen-Südtirol).

Contatto

Per ulteriori informazioni contattare Matteo Anderle, matteo.anderle@eurac.edu

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